Saturday 13 January 2007

Chiedi alla polvere

Ho finito da un paio di giorni di leggere Chiedi alla polvere di John Fante. L'ho inseguito per qualche mese senza trovare il tempo e la voglia di comprarlo e leggerlo ma stavolta l'ho recuperato dalla biblioteca paterna (una piccola miniera... :) e portato a Londra..
Baricco lo descrive cosi' nell'introduzione:

«Chiedi alla polvere è un romanzo costruito su tre storie. Prima: un ventenne sogna di diventare uno scrittore e in effetti lo diventa. Seconda: un ventenne cattolico cerca di vivere nonostante il fatto di essere cattolico. Terza: un ventenne italoamericano si innamora di una ragazza ispano-americana e cerca di sposarla.
Il tutto a bagno nella California.
Immaginate di fondere le tre storie facendo convergere i tre ventenni (lo scrittore, il cattolico, l'italoamericano innamorato) in un unico ventenne e otterrete Arturo Bandini. Fatelo muovere e otterrete Chiedi alla polvere. Ammesso, naturalmente, che abbiate un talento bestiale».


L'ho letto per lo piu nella metro e ancora mi ricordo gli sguardi della gente che mi vedeva sorridere senza una reale ragione tanto ero preso dal libro. Arturo Bandini ne esce come una persona reale, con le sue paure, indecisioni e passioni e preso nell'impossibile storia d'amore con Camilla Lopez.
Quando ho letto Keruac mi e' sembrato un mondo troppo distante dal nostro, Salinger richiede secondo me una seconda lettura (cosa che faro' quanto prima) ma Fante ha lasciato il segno dalla prima pagina.

«Cosí l'ho intitolato Chiedi alla polvere, perché in quelle strade c'è la polvere dell'Est e del Middle West, ed è una polvere da cui non cresce nulla, una cultura senza radici, una frenetica ricerca di un riparo, la furia cieca di un popolo perso e senza speranza alle prese con la ricerca affannosa di una pace che non potrà mai raggiungere.
E c'è una ragazza ingannata dall'idea che felici fossero quelli che si affannavano, e voleva essere dei loro».

John Fante nel Prologo a Chiedi alla polvere



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